L’albergatore di Betlemme


L’albergatore di Betlemme, forse, era un po’ in difficoltà, in quei giorni. Il censimento aveva portato molti viaggiatori dalle sue parti: uomini soli, o accompagnati da figli adulti, che tornavano al paesello d’origine per obbedire alla richiesta dell’imperatore, così desideroso di contarli... né lui né i suoi ospiti erano certo di buon umore: viaggiare nella stagione umida, si sa, non mette allegria; tante richieste di alloggio, se permettevano un guadagno maggiore del solito, ponevano problemi e difficoltà che l’albergatore avrebbe evitato volentieri, abituato com’era ad accontentarsi del solito guadagno. E poi, Dio era stato chiaro con Abramo: “guarda le stelle, contale se ci riesci... prova a contare i granelli di sabbia sulla riva del mare... così sarà la tua discendenza: non potrà essere contata”, e ora, ecco: i Romani ci contano, famiglia per famiglia, con scrupolosa esattezza, come si fa con le pecore e le capre prima di venderle o di macellarle. Gli invasori non solo calpestano la Terra promessa, ma contano uno per uno i figli di Abramo! Dio ci ha abbandonati fino a questo punto?

Una Minaccia che Viene da Lontano


Lettera ai reggitori dei popoli di San Francesco d'Assisi (Patrono d'Italia) a tutti i potestà e consoli, magistrati e reggitori ovunque, e a tutti coloro a cui giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e disprezzato, augura salute e pace. Ricordate e pensate che il giorno della morte si avvicina. Vi supplico allora, con rispetto per quanto posso, di non dimen­ticare il Signore, presi come siete dalle cure e dalle preoccupa­zioni del mondo. Obbedite ai suoi comandamenti, poiché tutti quelli che di­menticano il Signore e si allontanano dalle sue leggi sono maledetti e saranno dimenticati da Lui. E quando verrà il giorno della morte, tutte quelle cose che credevano di avere saranno loro tolte. E quanto più saranno sa­pienti e potenti in questo mondo, tanto più dovranno patire le pene dell'inferno. Perciò vi consiglio, signori miei, di mettere da parte ogni cura e preoccupazione e di ricevere devotamente la comunione del santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo in sua santa memoria. E dovete dare al Signore tanto onore fra il popolo a voi affi­dato, che ogni sera un banditore proclami o altro segno annunci che siano rese lodi e grazie all'Onnipotente Signore Iddio da tutto il popolo. E se non farete questo, sappiate che voi dovete rendere ragione al Signore Dio vostro Gesù Cristo nel giorno del giudizio. Coloro che porteranno con sé questa lettera e la osserve­ranno, sappiano che sono benedetti dal Signore. Il Signore vi benedica e vi custodisca. Mostri a voi il suo Volto e abbia misericordia di voi. Volga a voi il Suo sguardo e vi dia pace. Il Signora vi benedica.

Senza Aggiunta di Parole


Senza aggiunta di parole. Ancora: non è questione di destra e di sinistra, basta ridurre tutto a questa ridicola contrapposizione! E' questione, nel video che "embeddo", di una realtà inafferrabile, mitologica, oggetto di favole contraddittorie, screditata e sospetta: l'onestà. Milena Gabanelli racconta la storia di un imprenditore onesto, morto suicida in Brianza per non far parte di un sistema di corruzione esteso e capillare. Tutto qui. Ci hanno quasi convinti: l'onestà è un bluff, vivere onestamente non si può e gli onesti non esistono, anzi: sono i peggiori di tutti. Sono e si dichiarano onesti perché sanno di essere codardi: vorrebbero ma non possono, oppure non hanno il coraggio, e allora mostrano una finta e lacrimosa innocenza e invocano l'onestà. Sono soltanto dei vili, e si fingono onesti proprio per questo; sono invidiosi, e si scandalizzano platealmente dei forti, perché odiano di chi ha successo. "Le nostre virtù, scrisse La Roche-Focault, "sono soltanto vizi mascherati". Ci hanno quasi convinti che è così. Quasi-quasi. E' quel "quasi" che fa la differenza.

Snoopy59 Lettore


Meglio stare alla larga da certa magistratura. Qualche magistrato, che col comune cittadino, gonfia il petto e in tono minaccioso sbraita: "Lei non sa chi sono io?" (mi è capitato personalmente in una disputa dove la ragione era mia), o per viltà o per denaro protegge personaggi mafiosi e camorristici. Berlusconi, forse non sempre, per la maggior parte delle volte ha ragione. Voglio bene a Silvio perchè oltre per le sue capacità risulta essere una persona leale e non ipocrita a differenza della maggior parte dei suoi così detti colleghi parlamentari. Chi lo accusa di essere uno sciupa femmine lo fa per invidia poichè la maggior parte dei suoi denigratori o sono impotenti o dei depravati matricolati che per fare le loro porcate si aiutano con generose sniffate di cocaina. A silvio piaccione le giovani donne... chiedo: a chi non piacciono? Beato lui che può permetteselo. A tutti i falsi moralisti dico con convinzione di andare a quel paese e di restarci fino all'ultimo loro respiro.